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Un giorno al Jamboree
Yamaguchi, Japan |
Incontriamo subito una nostra conoscenza, Fabio del Lomellina…lasciamo giù gli zaini e ci svestiamo il più possibile, perché fa un caldo torrido (35 gradi) e noi siamo ancora vestiti da Nuova Zelanda. Dopo un tour guidato delle aree che è possibile per noi visitare, iniziamo a gironzolare per il Jamboree…
Non è molto immerso nella natura rispetto a quanto uno potrebbe pensare, sembra più una zona tipo fiera, in stile molto giapponese. Nella parte “comune” c’è una grossa arena per gli eventi (o per baseball/softball), un parco, una parte di spiaggia sul mare per le attività acquatiche, alcuni mercatini locali e la zona delle food house dei vari contingenti.
Passeggiamo un po’ in questa area, riparandoci il più possibile dal sole cocente, e pranziamo alla food house ungherese. Non prendiamo ovviamente il goulash, troppo caldo!…mangiamo alcune cose sconosciute con una media soddisfazione.
Passiamo poi dagli italiani per il primo buon caffè da quando siam partiti…e una granita. Al di là dello stradone, c’è il campo vero e proprio, con i sottocampi dei ragazzi e le migliaia di tende…in cui però noi non possiamo entrare. Lo vediamo dall’alto da una collinetta panoramica.
Visitiamo la zona degli stand dei contingenti delle varie nazioni partecipanti (150).
Ci divertiamo ad assaporare usi e costumi dei vari stati…un giro del mondo nel giro del mondo! Ci mettiamo alla prova anche con attività molto complesse, tipo… origami, test portoghesi, messaggi giapponesi, giochi messicani, bevande argentine…
Inoltre ci prestiamo come fotomodelli alle varie richieste delle ragazze giapponesi per posare nelle foto con loro…evidentemente attratte dal fascino (del maschio) italiano. Rimaniamo fino alle fine anche solo per guardare ragazzi di ogni nazionalità passare davanti a noi.
Alle 17 attendiamo la navetta che ci porta in stazione, dove prenderemo il treno per Kyoto.
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