Tutti pazzi per i manga

Tutti pazzi per i manga
Tokyo, Japan
Tokyo, Japan Colazione casalinga e si esce. Prima tappa della giornata il quartiere folle di Akihabara, il quartiere per i patiti di elettronica, videogiochi, anime e manga.
Ad ogni angolo si trovano bancarelle con qualsiasi tipo di aggeggio elettronico, negozi di modellini manga e i tipici Maid Cafè, locali in cui le cameriere sono vestite da governanti ed é tutto in stile kawaii. Ritrovato l’orientamento passiamo per il mercato Ameyoko del quartiere di Ueno, dove ci fermiamo per un piccolo spuntino. In questo mercato strillano e urlano un po’ come a Napoli… Torniamo verso la stazione e prendiamo il treno per Ginza, altro quartiere del lusso e dello shopping.
Entriamo in qualche negozio di cose strane e curiosità giapponesi e ovviamente facciamo qualche acquisto. Per la cena decidiamo di provare una tempureria di Shinjuku. Ci sediamo al bancone davanti ai due cuochi così li possiamo ammirare all’opera.
Prendiamo un menù di portate miste, così ci portano un sacco di piattini e differenti tempure.
Tutto molto buono e leggero! Per la serata andiamo nella zona di Golden Gai, dove ci sono alcune stradine piene di piccoli locali con 5-6 posti a sedere.
Ci attira quello da cui esce la musica ed entriamo.
Essendo così piccoli, mentre bevi qualcosa è molto facile parlare con chi ti siede vicino. E così facciamo anche noi: ci troviamo con altri due giapponesi e due americani e ci divertiamo per qualche ora nel locale di Hugo con birra e chiacchiere!

]]>

Kyo…Tokyo

Kyo…Tokyo
Tokyo, Japan
Tokyo, Japan Primo giorno nella capitale giapponese. Decidiamo per oggi di visitare il quartiere di Shinjuku (dove abbiamo l’Airbnb) e il quartiere di Shibuya. Iniziamo dall’alto del Tokyo Metropolitan Building da cui diamo uno sguardo a tutta la città. Una simpatica guida volontaria, innamorata dell’Italia, ci spiega tutto ciò che si vede dai finestroni dell’edificio.
Vari grattacieli dalle forme più disparate, parchi, torri, quartieri…c’è anche il famoso hotel Park Hyatt, dove hanno girato Lost in translation.
Prendiamo un caffè veloce e giriamo a zonzo per la parte moderna del quartiere. Prendiamo la metro e ci spostiamo a Shibuya. Appena fuori dalla stazione ci ritroviamo al Shibuya Crossing, forse l’incrocio più trafficato al mondo. Quando scatta il verde, infatti, migliaia di persone attraversano la strada.
Vicino a questa stazione si trova anche la statua di Hachiko, il cane famoso in tutto il Giappone (ma non solo) protagonista di una triste storia. Giriamo un po’ per le vie del quartiere e per pranzo proviamo il ramen, un piatto a base di brodo, noodles, verdure e carne. Nonostante le bacchette e la pasta scivolosa riusciamo nell’impresa! Ci rimettiamo in cammino, visitiamo il resto del quartiere e poi riprendiamo la metro. Sbarchiamo a Takeshita Dori, la via delle mode pazze, piena di negozi di abbigliamento e accessori fashion frequentata soprattutto dai teenager ma famosa in tutta Tokyo. Con la scusa di prendere un po’ di fresco ci rifugiamo in un centro commerciale a Omotesando, la via principale dello shopping di lusso. La Montenapoleone nipponica! Finiamo il pomeriggio visitando il tempio shintoista Meiji Jingu, immerso nel grande parco Yoyogi. Ci premiamo per le fatiche della giornata con un ottimo sushi a Shinjuku, molto più buono e abbondante rispetto a ciò che fanno in Italia…

]]>

Vuoi un biscotto?

Vuoi un biscotto?
Tokyo, Japan
Tokyo, Japan Il nostro tempo a Kyoto è finito…ma facciamo un’ultimo giretto in una cittadina nei suoi dintorni, ovvero Nara.
Passiamo tutta la mattinata a visitare le due cose principali che la città offre: un tempio e il parco dei cervi.
In realtà spendiamo molto più tempo per il secondo dei due…come si può intuire dalle foto.
Compriamo gli appositi biscotti per i nostri amichetti e ci divertiamo a imboccarli…solamente che appena ti vedono con il cibo iniziano a diventare molesti e inquietanti!
Morsicano pure le nostre chiappe…
Vediamo anche altre scene divertenti di persone che vanno a sbattere contro agli alberi perché impauriti dai cervi, oppure che iniziano a lanciare i biscotti come fossero dei frisbee per farli allontanare…! Prendiamo armi e bagagli, e prendiamo un super treno per Tokyo!
Dato che siamo arrivati ad ora di cena, diamo giusto qualche sguardo alla città nel tragitto dalla stazione della metro al nostro appartamento Airbnb, nel quartiere di Shinjuku.
Facciamo una spesa ai famosissimi ed immancabili Seven Eleven e mangiucchiamo a casa in stile giappo.
Riposiamo così da domani iniziamo a girare!

]]>

Kyoto e dintorni

Kyoto e dintorni
Kyoto, Japan
Kyoto, Japan Oggi prendiamo un treno locale per andare appena fuori Kyoto, esattamente ad Inari, per visitare il bellissimo santuario di Fushimi-Inari.
La caratteristica principale di questo luogo è la presenza di una lunghissima strada con migliaia di torii arancioni (le tipiche porte giapponesi) che sale fino alla cima di un monte.
Dal santuario quindi camminiamo su questo percorso imponente e particolare, divertendoci anche a scattare qualche foto di questo strano panorama. Ritorniamo a Kyoto vedendo altri templi e il castello Nijo. Apprezziamo come sempre i vari parchi e giardini che circondano questi posti. Prendiamo anche un altro treno per andare in un quartiere appena fuori Kyoto, Arashiyama, molto caratteristico e con altri templi e giardini. Visitiamo inoltre la foresta di bamboo. Per cena…ci diamo al sushi! Troviamo un sushi roll, ovvero quelli col nastro che trasporta i piattini sul bancone. Il posto è molto bello anche perché pieno di giapponesi e le porzioni molto abbondanti.
Usciamo belli pieni e soddisfatti!

]]>

Templi templi templi

Templi templi templi
Kyoto, Japan
Kyoto, Japan Iniziamo la giornata con la cerimonia del tè, dopo essere stati invitati dalla proprietaria del ryokan in cui soggiorniamo.
Ci prepara il tè verde con il tipico rituale giapponese. Ci dirigiamo verso il Nishiki market, una via di negozietti e bancarelle con cibi e prodotti di ogni tipo. Tutto molto colorato e particolare…da notare (come sempre in Giappone) l’abitudine di esporre fuori dai ristoranti e bancarelle piatti “finti” per far capire anche ai turisti come veramente verranno serviti (e anche perché non sanno spiegarli in inglese). Dopodiché partiamo con l’infinito giro dei templi e santuari per cui Kyoto è famosa. Sfruttiamo all’inverosimile il biglietto giornaliero dei bus e rimbalziamo così tra i vari posti da vedere. I templi e santuari sono principalmente buddisti, shintoisti o…zen.
A prima vista potrebbero sembrare tutti molto simili, ma in realtà non è così e ognuno ha le proprie particolarità.
Molti credenti inoltre fanno preghiere, riti e offerte. Torniamo in albergo attraversando il parco del palazzo imperiale e per cena proviamo lo Yakiniku. Consiste nel cucinare da soli su una griglia posta in mezzo al tavolo, scegliendo tra vari tagli di carne e verdure. Molto buono e divertente!

]]>

Kyoto, la tradizione

Kyoto, la tradizione
Kyoto, Japan
Kyoto, Japan Lasciamo la casa di Naoto e ci dirigiamo alla stazione. Prendiamo un primo treno per Osaka e da lì cambiamo per Kyoto.
La stazione di Kyoto è imponente e moderna, quasi futuristica, in contrasto con il resto della città. Un taxi ci accompagna al nostro Ryokan, un albergo in stile tradizionale. Le camere hanno le tipiche porte scorrevoli “shoji” e il “tatami”, pavimento di paglia di riso. Qui si dorme sui “futon” e si trova anche tutto il necessario per fare il tè. Nel nostro armadio troviamo anche due Yukata (versione più estiva del kimono) indossati solitamente alle terme “onsen” o in albergo per stare comodi e rilassarsi. Usciamo per la cena e cominciamo a conoscere la città. Ci dirigiamo al quartiere Pontocho, zona di ristoranti e negozi. Scegliamo un ristorante con terrazza all’aperto e degustiamo una tipica cena “kaiseki”, 10 piccole portate di vario tipo. In realtà non ci soddisfa moltissimo… Dopo cena visitiamo il quartiere Gion, famoso per le Geishe e i locali in cui lavorano. Riusciamo anche a vederne una di sfuggita.
Torniamo in camera e ci riposiamo per poter visitare mille mila templi nella giornata di domani.

]]>

70 anni dopo la bomba atomica

70 anni dopo la bomba atomica
Hiroshima, Japan
Hiroshima, Japan Oggi per Hiroshima è una giornata molto importante e noi vogliamo prenderne parte in tutto e per tutto. Alle 8 siamo già sotto l’Atomic Bomb Dome (Memoriale della Pace o cupola di Genbaku), epicentro della bomba ma parzialmente sopravvissuto e diventato oggi simbolo della pace e patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Aspettiamo le 8.15 (ora esatta dello scoppio) per osservare il minuto di silenzio in ricordo del dramma avvenuto esattamente 70 anni fa.
Migliaia di persone assistono alle celebrazioni, e in ogni parte ci sono gesti, mostre e manifestazioni. Ci spostiamo poi verso il centro del Peace Memorial Park dove ogni anno si ricordano le vittime della strage. Dopo il discorso ufficiale davanti a migliaia di persone, ci mettiamo in fila per raggiungere il cenotafio e la fiamma della pace, rimasta accesa dal 1964. Qui le persone lasciano fiori e accendono incenso. Noi lasciamo una preghiera. Iniziamo poi la visita del museo della pace. Ci muniamo di audio guida in italiano per non perdere neanche una spiegazione.
La visita è davvero molto interessante, impariamo e vediamo cose che nessun libro di storia insegna. Forse uno dei migliori musei al mondo.
Il museo racconta la storia di Hiroshima, prima, durante e dopo il bombardamento. Una parte di esso spiega in maniera molto tecnica ma chiara i rischi e i problemi dovuti alle radiazioni nucleari: ad esempio elenca gli stati del mondo ancora in possesso di tali armamenti e non nasconde la sua evidente opposizione a tutto ciò. In attesa delle celebrazioni che riprenderanno verso sera decidiamo di vedere l’isoletta di Miyajima, a mezz’ora di traghetto da Hiroshima. Questa isola è famosa principalmente per l’Itsukushima Shrine, il santuario con il gigante torii galleggiante e per la cucina a base di ostriche.
Camminiamo per le vie del centro ricche di negozi e ristoranti, degustiamo i prodotti tipici e ci fermiamo di tanto in tanto ad accarezzare i tantissimi cervi che si lasciano avvicinare senza paura. Anzi, se non stai attento ti rubano la cartina e ti frugano nello zaino. Torniamo con l’ultimo traghetto, in tempo per la cerimonia delle lanterne che inizia alle 6 sul fiume del parco della pace.
Anche noi abbiamo scritto sulla nostra lanterna un messaggio di pace e attendiamo che faccia buio per lasciarla galleggiare nell’acqua.
L’attesa in coda è molto lunga ma ne vale la pena: lo spettacolo di luci e lanterne sul fiume, con i messaggi di tante persone, è meraviglioso e indimenticabile. Torniamo a casa dopo cena e finalmente conosciamo Naoto, che ci ospita nel suo mini appartamento.
È uno studente universitario di 24 anni, molto simpatico, con cui facciamo un po’ di chiacchiere parlando di cultura giapponese e italiana.
Noi dormiamo nel suo letto e lui poverino si accontenta del pavimento, ma ci dice che fa sempre così quando ha ospiti.
Poi tutti e tre crolliamo dal sonno.

]]>

Sul treno proiettile per Hiroshima

Sul treno proiettile per Hiroshima
Hiroshima, Japan
Hiroshima, Japan Stazione di Yamaguchi. Grazie alla gestualità tipica che contraddistingue noi italiani, riusciamo a comprare 2 biglietti del treno per Hiroshima. Il viaggio dura solo mezz’ora dato che abbiamo deciso di provare l’esperienza del Nozomi, il più veloce dei vari treni proiettile Shinkansen.
Questi treni sono praticamente come degli aerei (non come velocità…), puliti, silenziosi, comodi. Arrivati a Kyoto, non è facile trovare la casa di Naoto, (dove staremo con lui due notti) dato che non ci sono i nomi delle vie… Per fortuna un passante un po’ strambo ma gentilissimo ci dà una mano e dopo aver fatto avanti e indietro più volte per le stesse vie troviamo la casa. Siamo talmente cotti dalla giornata e dal viaggio che facciamo una spesa veloce al supermercato e mangiamo in casa…
Domani ci aspetta una super giornata…

]]>

Un giorno al Jamboree

Un giorno al Jamboree
Yamaguchi, Japan
Yamaguchi, Japan Siamo arrivati al mega campo del Jamboree! Per prima cosa andiamo al Welcome Center dove ci danno il pass per il day visitor, l’ingresso per un giorno come visitatori.
Incontriamo subito una nostra conoscenza, Fabio del Lomellina…lasciamo giù gli zaini e ci svestiamo il più possibile, perché fa un caldo torrido (35 gradi) e noi siamo ancora vestiti da Nuova Zelanda. Dopo un tour guidato delle aree che è possibile per noi visitare, iniziamo a gironzolare per il Jamboree…
Non è molto immerso nella natura rispetto a quanto uno potrebbe pensare, sembra più una zona tipo fiera, in stile molto giapponese. Nella parte “comune” c’è una grossa arena per gli eventi (o per baseball/softball), un parco, una parte di spiaggia sul mare per le attività acquatiche, alcuni mercatini locali e la zona delle food house dei vari contingenti.
Passeggiamo un po’ in questa area, riparandoci il più possibile dal sole cocente, e pranziamo alla food house ungherese. Non prendiamo ovviamente il goulash, troppo caldo!…mangiamo alcune cose sconosciute con una media soddisfazione.
Passiamo poi dagli italiani per il primo buon caffè da quando siam partiti…e una granita. Al di là dello stradone, c’è il campo vero e proprio, con i sottocampi dei ragazzi e le migliaia di tende…in cui però noi non possiamo entrare. Lo vediamo dall’alto da una collinetta panoramica.
Visitiamo la zona degli stand dei contingenti delle varie nazioni partecipanti (150).
Ci divertiamo ad assaporare usi e costumi dei vari stati…un giro del mondo nel giro del mondo! Ci mettiamo alla prova anche con attività molto complesse, tipo… origami, test portoghesi, messaggi giapponesi, giochi messicani, bevande argentine…
Inoltre ci prestiamo come fotomodelli alle varie richieste delle ragazze giapponesi per posare nelle foto con loro…evidentemente attratte dal fascino (del maschio) italiano. Rimaniamo fino alle fine anche solo per guardare ragazzi di ogni nazionalità passare davanti a noi.
Alle 17 attendiamo la navetta che ci porta in stazione, dove prenderemo il treno per Kyoto.

]]>

Bye bye NZ…Konichiwa Japan

Bye bye NZ…Konichiwa Japan
Auckland, New Zealand
Auckland, New Zealand Questa giornata è principalmente dedicata al viaggio da Auckland al Giappone.
Lasciamo quindi il nostro campervan, che ha percorso quasi 1500km, e ci imbarchiamo per Sydney e poi per Tokyo. Il viaggio è lungo e arriviamo in Giappone all’alba del giorno dopo. Tuttavia non ci fermiamo neanche un minuto nella capitale, che visiteremo tra qualche giorno. Prendiamo infatti un volo interno per Yamaguchi, nel sud del Giappone, città dove si sta svolgendo il 23esimo World Scout Jamboree. Per raggiungere il campo, viviamo già una prima “avventura” con il mondo giapponese…prendiamo un taxi ma non avendo soldi dobbiamo prelevare da un bancomat.
La tassista non conosce una parola di inglese, quindi si crea una situazione un po’ fantozziana sia con lei che con i tizi della banca.
Riusciamo comunque nell’impresa, e… sbarchiamo al Jamboree!

]]>