Pedala che il granchio ti insegue…

Pedala che il granchio ti insegue…
Bora Bora, French Polynesia
Bora Bora, French Polynesia Oggi facciamo quello che volevamo fare ieri pomeriggio, ovvero fare il giro dell’isola in bicicletta. In totale sono 31 km, ce la possiamo fare… Durante il tragitto incontriamo un ragazzo davanti ad un mercatino locale, dove vendono principalmente parei fatti a mano.
All’entrata, per fare da guardia o per attrarre i passanti, c’è un enorme granchio del cocco, legato con una specie di guinzaglio ad un palo.
Si chiama Christopher e facciamo giusto qualche foto…
Il granchio del cocco è il più grande artropode al mondo, sale sulle palme e spacca le noci di cocco con le sue chele…
Prendiamo un pareo e proseguiamo per la nostra strada. Ci sono due salitine per la strada, scendiamo a spingere…
Dopo circa 3 ore, comprensive di vari stop ai mercatini, completiamo il giro e ci fermiamo alla nostra spiaggia di Matira.
Mangiamo un buon fishburger (di tonno) e gelatino, prendiamo l’ultimo sole di Bora Bora e facciamo qualche foto. Per cena andiamo al Mai Kai Marina, molto french-chic direi…è sulla marina, davanti infatti vediamo un superyacht da 40 metri “Gattopardo VI”.
Mangiamo del buon pesce e ci riportano a casa come di consueto.
In effetti non abbiam mai detto che qua quasi tutti i ristoranti quando prenoti ti vengono a prendere loro all’hotel/pensione dove dormi e poi ti riportano…ottimo servizio. Iniziamo a preparare le valigie perché domattina lasceremo questa splendida Bora Bora.

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Al mare con la famiglia polinesiana

Al mare con la famiglia polinesiana
Bora Bora, French Polynesia
Bora Bora, French Polynesia Sveglia e colazione vista laguna blu…
L’ambiente ispira molto relax, quindi noi ce la prendiamo comoda e ci godiamo la mattinata in giardino. Come se ci avessero letto nel pensiero, Desiree e Stanley ci propongono un pranzettino a base di pesce…come rifiutare?
Per concludere, pensiamo sia giunto il momento di tirar fuori la bottiglia di crema di Pisco acquistata in Perù…ci rilassiamo sulle sdraio e degustiamo come dei poli-viani. Nel pomeriggio avevamo pensato di andare a fare il giro dell’isola in bicicletta, ma quando Stanley ci dice che stanno andando al mare e ci chiede se vogliamo unirci a loro, cogliamo l’occasione al balzo e non rifiutiamo! Stanley tira fuori la Jeep camouflage e partiamo.
Oggi c’è molto vento e il mare infatti è mosso…(è sparita anche la spiaggia)…per l’occasione escono da dietro l’angolo tutti i canoisti e surfisti. Stanley infatti dice di non vedere onde così da parecchi anni.
Facciamo il bagno un’oretta e rientriamo a casa. Trascorriamo il resto del pomeriggio a rilassarci sulle sdraio in giardino.
Per la cena, prenotiamo in un famoso e classico ristorante di Bora Bora, il Bloody Mary’s. Sappiamo sia un po’ turistico, ma non possiamo non passare di qua almeno una volta.
Il posto è molto carino, sabbia per terra (come altri posti in realtà), e all’entrata ti viene fatta una mini spiegazione (con esposizione) del pesce, in modo che tu possa sceglierlo per la cena.
Mangiamo molto bene e torniamo a casa a guardare le stelle.

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Le acque cristalline di Bora Bora

Le acque cristalline di Bora Bora
Bora Bora, French Polynesia
Bora Bora, French Polynesia Arriva il momento di prendere l’aereo per Bora Bora. È un volo molto corto e piacevole, e dall’alto ammiriamo le varie isole tra Tahiti e Bora Bora. Anche l’arrivo all’aeroporto è molto particolare e il panorama con le acque turchesi ricompensa già la lunga attesa dovuta al viaggio. Mentre i vari resort portano gli ospiti dall’aeroporto a destinazione con i loro motoscafi, noi, comuni mortali, prendiamo lo shuttle pubblico per raggiungere l’isola. Arrivati al porto di Vaitape, cittadina principale dell’isola, troviamo Desiree che ci aspetta per accompagnarci al nostro bungalow. La nostra sistemazione è molto semplice ma allo stesso tempo confortevole e affascinante. Conosciamo Desiree, Stanley e i loro tre figli; vivono in una bellissima casa e nel loro grande giardino hanno tre bungalow indipendenti che affittano periodicamente. Prendiamo subito le 2 bici che abbiamo a disposizione e dopo 15 minuti di pedalata arriviamo alla spiaggia più bella di Bora Bora. Da questo momento in poi solo mare e sole…
Mai visto un mare così… Le foto raccontano già abbastanza!

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Adios Perù…qualche volo verso ovest

Adios Perù…qualche volo verso ovest
Papeete, French Polynesia
Papeete, French Polynesia Non sappiamo più bene che ora è né che giorno sia, sappiamo solo che siamo arrivati a Papeete e che però abbiamo ancora un piccolo aereo da prendere. Infatti questo lungo viaggio è iniziato da Lima con la sveglia alle 3.30 per volare verso Santiago, Cile, in realtà solamente per far scalo. Già qui, col fuso siamo ritornati in avanti di 2 ore.
Aspettiamo qualche ora e ripartiamo per Papeete.
Gianni si trova nel posto di fianco una signorona con una bimba piccola, occupando un posto e mezzo. Il “mezzo” in esubero è sulla gamba destra di Gianni, utilizzata per appoggiarci la bimba. Dopo circa 6 ore atterriamo all’isola di Pasqua, scalo tecnico. Già qua non è ben precisato di quanto siamo ritornati indietro di fuso orario…boh.
Ci fanno scendere in modo da rifornire l’aereo, noi facciamo una pipì e risaliamo verso Papeete.
Per fortuna, scopriamo che la signorona è rimasta sull’isola di Pasqua insieme ai conigli… Arriviamo a Papeete e altro cambio di fuso. Ciò che è certo è che rispetto all’Italia siamo esattamente 12 ore indietro. In attesa del volo di domattina alle 7.45 per Bora Bora, troviamo due quasi comode file di sedie e facciamo una dormita in aeroporto.

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Viva Perù…ultimo giorno

Viva Perù…ultimo giorno
Lima, Peru
Lima, Peru Ci svegliamo a Cusco, ma dopo aver preso un aereo, ci troviamo a Lima, esattamente nel quartiere di Miraflores.
Il nostro autista Lino ci porta ad alta velocità stile Fast and Furious in hotel, perché ci spiega che alle 13 il centro città viene totalmente chiuso per via di una festa cittadina (strano no?). Arrivati in tempo, in effetti troviamo tutto blindato e agghindato per la festa. Ci dicono che in realtà non è una festa patronale, ma è una festa/sfilata organizzata da un grosso supermercato, “Wong”.
Questa ricorrenza da 38 anni segna l’inizio dei festeggiamenti della vera e tradizionale Fiestas Patrias, nel giorno dell’indipendenza peruviana. È come se da noi il signor Esselunga si fosse alzato un mattino e avesse detto: “ok, il 18 aprile di ogni anno facciamo una mega sfilata! Chiamiamo tutti i poveri tapini tipo bande musicali, associazioni di danza, gruppi folkoristici…poi ci mettiamo in mezzo tanti manifesti pubblicitari, alcuni mega carri allegorici delle multinazionali, e gridiamo tutti insieme viva l’Italia!”. Così noi, rimasti ingabbiati da tutto questo, ci comportiamo da veri peruviani e ci godiamo la scena e lo spettacolo.
All’inizio ci troviamo un po’ di draghi cinesi volanti, il che ci fa pensare di aver sbagliato volo…poi però pensiamo che anche il nome del supermercato (Wong) forse richiami un po’ l’Asia.
Proseguono poi tutti i corpi ufficiali, bande locali di ogni tipo, gruppi folkoristici, miss universo, la donnina della Colgate… E alcuni personaggi famosi a noi però sconosciuti. Tutto poi si conclude in piazza con uno spettacolo pirotecnico. Salutiamo il Perù con l’ultima cena, l’ultima nottata, e domattina inizierà il lungo viaggio per la Polinesia.

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Machu Picchu, la meraviglia nascosta degli Incas

Machu Picchu, la meraviglia nascosta degli Incas
Machu Picchu, Peru
Machu Picchu, Peru Per questo giorno…facciamo parlare le foto, che è molto meglio! Diciamo solo:
Sveglia ore 4, per essere alla fermata del bus alle 4.30. C’è pochissima gente. Ci mangiamo la colazione al sacco.
Alle 5.30 partono i primi bus, noi saliamo sul secondo.
Arriviamo poco prima delle 6, alle 6 aprono i cancelli di Machu Picchu.
Entriamo…tutto ancora avvolto dalla nebbia.
Poi arriva il sole…e tutto si svela. Inutile dire che lo spettacolo è mozzafiato. Nel pomeriggio torniamo ad Aguas Calientes e poi in treno a Cusco, dove pernottiamo.

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Valle sacra degli Incas

Valle sacra degli Incas
Aguas Calientes, Peru
Aguas Calientes, Peru La valle sacra degli Incas è la valle del fiume Urubamba nelle Ande peruviane, vicino a Cusco, capitale dell’Impero Inca, e al sito archeologico di Machu Picchu. Questa valle è stata il cuore dell’impero Inca. Alle 8.00 con Glendy iniziamo il nostro itinerario dal paese di Chinchero, un paese tranquillo con una chiesa coloniale situata vicino a rovine inca.
Vediamo anche che sparse nei prati circostanti ci sono molte patate strane: sono patate che vengono disidratate in modo da poterle conservare anche per 4 anni. Le schiacciano con i piedi per fare uscire l’acqua e le seccano al sole.
Ci dicono inoltre che in questi prati ci sia una buona energia positiva… Usciti da qui, Glendy ci porta in un piccolo centro di produzione tessile formato da alcune persone del luogo.
Una signora ci spiega il procedimento a partire dalla lana grezza a quello del prodotto finito. Particolarmente di stupore è stato il momento in cui la signora “sacrifica” la vita di una cocciniglia per farci vedere da dove viene ricavato naturalmente il colore rosso.
Viene usato anche come rossetto, dura per 100 baci ed è molto economico. Arriviamo a Maras, dove si trovano le famose saline. L’acqua salata proveniente da una fonte termale viene deviata verso una parte della valle, dove gli abitanti creano dei terrazzamenti/pozzi per la formazione del sale.
La vista è molto spettacolare e insolita, e ci divertiamo a gironzolare tra le vasche di sale, anche a rischio di finirci dentro…
Da ogni pozzo vengono ricavati tre tipi di sale: sale bianco (dalla superficie), sale rosa (dagli strati centrali) e sale medicinale (dal fondo).
Assaggiamo anche un cioccolato al sale…mai piu!
Passiamo anche dal centro del paese di Maras, che a detta della guida è ancora uno dei pochi dove non viene fatta differenza tra turista e non-turista. Prossima tappa: i 4 terrazzamenti circolari di Moray. Si dice che queste enormi aree, alcune delle quali formate da cerchi concentrici perfetti, venivano usate come laboratorio all’aperto per sperimentare diverse colture, dato che ogni livello ha un microclima differente. La visuale dall’alto è veramente di grande impatto. Infine, arrivamo ad Ollantaytambo, dove c’è l’enorme fortezza inca.
È anche la città dove si trova la stazione dalla quale partiamo con il treno verso Aguas Calientes, il punto di partenza per la salita a Machu Picchu. Viene chiamato anche Machu Picchu pueblo. Prendiamo il nostro treno Vistadome, molto carino e panoramico, e arriviamo a destinazione in 1 ora e mezza.
Aguas Calientes è un paesino praticamente di soli turisti, terra di nessuno, raggiungibile unicamente con il treno o a piedi (tramite l’inca trail).
Ci sistemiamo in hotel e girovaghiamo un po’ per il centro.
Mentre ceniamo in un buon ristorante del centro, veniamo trascinati nuovamente dai festeggiamenti per la Virgen del Carmen…
Torniamo in hotel molto presto perché domattina vogliamo prendere il primo bus che sale a Machu Picchu.

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Pisac e 4 rovine

Pisac e 4 rovine
Cusco, Peru
Cusco, Peru Contrattiamo un taxi privato per le visite di oggi e domani.
Per oggi, visitiamo il mercato e il sito archeologico di Pisac e il cosiddetto tour delle 4 rovine.
Glendy ci propone di portarci subito al sito archeologico, che si trova sopra il paese di Pisac, in modo poi da ridiscendere giù da soli con un trekking di 1,5-2 ore.
Noi, noncuranti del nostro abbigliamento non-adeguato, accettiamo volentieri. Visitiamo quindi il sito archeologico, con terrazzamenti e rovine varie.
Ci incamminiamo quindi per la discesa, anche se all’inizio è tutta salita…
Il cammino è molto panoramico e suggestivo, e inventando un po’ la strada arriviamo a Pisac in un’ora e mezza; Glendy ci fa pure i complimenti (ma probabilmente li fa a tutti). Arrivati in paese, scopriamo l’ennesima festa locale…la festa della Virgen del Carmen, quindi tutto il paese è in festa e bloccato da sfilate di danze e costumi.
Il famoso mercato di Pisac è quindi un po’ ridotto per lasciare spazio alla festa: ammiriamo le maschere e i balli peruviani nella piazza principale. Ritorniamo verso Cusco in modo da vedere i 4 siti che ci mancano. In realtà i primi 3 li facciamo fuori alla svelta, non ci impressionano molto (Tambomachay, Puca Pucara, Q’engo) mentre invece troviamo molto interessante e grandioso Sacsayhuaman.
Ci fermiamo a fare anche un selfie con il Cristo Bianco…nulla a che vedere con quello di Rio, una miniatura (8 metri) che osserva la città di Cusco. Ritornati in città, visitiamo la statua di Pachacutec, nono imperatore inca. Si sale per una torre-museo fino ad arrivare ai suoi piedi.

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La capitale degli Inca

La capitale degli Inca
Cusco, Peru
Cusco, Peru Sveglia comoda, finalmente…
Il piano della giornata è visitare la parte centrale di Cusco.
Per iniziare con il piede giusto facciamo una seconda colazione in una terrazza di un bar di Plaza de Armas. Partendo da qui, visitiamo le parti più importanti della città:
– il complesso della Cattedrale, che comprende altre due chiese unite ad essa. Molto interessante e ben organizzato, grazie anche ad un tablet per audio-videoguida;
– la chiesa della compagnia di Gesù. Chiesa gesuita sempre in Plaza de Armas (anche loro non volevano essere da meno) che permette anche di avere una splendida vista sulla piazza da una torre;
– il mercato di San Pedro, comprensivo di abbondante pranzo costato meno di un euro;
– qualche museo qua e là, non molto interessanti… Per strada ci imbattiamo in un corteo di ragazzi e bambini, con musiche e danze tipiche. Scopriamo poi essere la festa per l’anniversario di un collegio di Cusco, di 2000 alunni…
In effetti il corteo sembra non finire più, perché ogni classe partecipa con danze e vestiti sempre differenti. Noi li guardiamo sfilare e paralizzare la città per tutto il pomeriggio. In serata assistiamo ad uno spettacolo di danze e musiche peruviane in un teatro di Cusco.
Non ce lo aspettavamo ma ci è piaciuto, i musicisti erano professionali e le danze riprendevano tutti i vestiti tipici del Perù. Le parti cantate erano in lingua quechua.
Pizza da Antonio e nanna.

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Verso Cusco

Verso Cusco
Cusco, Peru
Cusco, Peru La giornata di oggi è praticamente dedicata allo spostamento verso Cusco.
Con un bus di gruppo, in 10 ore raggiungiamo comodamente Cusco. Viaggiamo inoltre anche con una coppia di italiani che avevamo già incontrato ad Arequipa e Puno. Nel tragitto, facciamo alcune soste interessanti, aiutati anche dalla guida della spedizione.
Ci fermiamo a Pucara, un villaggio con un centro cerimoniale Inca e un museo.
Arriviamo a La Raya, il confine tra la valle di Puno e la valle di Cusco, oltre che ad essere il punto più alto del tragitto (4300 metri).
Nel pomeriggio ci fermiamo a Raqchi, un grosso parco archeologico Inca. Il sito mostra quello che rimane di una grossa struttura Inca e del resto del villaggio. Anche se in parte restaurato, è comunque molto affascinante.
Infine visitiamo quella che viene definita la cappella Sistina Andina: una chiesa talmente decorata all’interno da richiamare quella di Roma. A nostro giudizio la definizione è un po’ azzardata… Finalmente arriviamo a Cusco! La città è molto grande (400.000 abitanti a 3400 metri) e la parte esterna è parecchio degradata. La parte centrale è completamente diversa e, insieme a Stefano e Adele, diamo una prima occhiata serale al centro e ceniamo in un locale tipico.

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